Prima l’idea o la fascinazione per il materiale? Ovvero, nasce prima il progetto artistico/fotografico o questo le viene ispirato dalle tecniche, dalle lavorazioni particolari che l’ hanno colpita?
La magia del fascino fotografico avviene sempre quando si fa ricerca, ogni giorno, per realizzare modi nuovi di interpretare e fissare la tua opera su un materiale durevole e capace di valorizzare il soggetto fotografato. L’idea è la strada maestra di tutti gli autori, sposata naturalmente con il materiale adeguato da scegliere.
La conoscenza è l’anticamera della forma e del contenuto, la sensibilità e il pensiero serve per la ricerca dell’anima, quest’anima che decreta la validità dell’opera stessa.
Ha dei Maestri di riferimento a cui guarda, a cui si sente affine?
I maestri di riferimento sono moltissimi, in questo caso mi limito a citare solo alcuni autori della fotografia che amo particolarmente, autori che non solo hanno creato uno stile ,ma hanno raccontato attraverso la fotografia la vita di tutti noi.
Essi sono: Man Ray, Walker Evans, Duane Michals, Paolo Gioli, Mario Giacomelli e Diane Arbus.
Le sue opere sono spesso popolate da corpi evanescenti in ambienti muti.
Ambienti che vedo così affini a quelli che descrisse Guido Gozzano, poeta crepuscolare, nella delicatissima poesia “L’amica di nonna Speranza”.
Fanno da contorno, abbracciando quasi languidamente queste persone che in scatti come “Chiara-1998”, “Visioni-1995” e “L’oro di Corinna-1994” , si fanno assorbire dallo spazio circostante, il tutto in presenza di silenziosi testimoni: i dipinti sui muri.
Mi interesserebbe molto se volesse parlarmi di questa stretta correlazione tra Pittura e Fotografia che vedo così distintamente nei suoi lavori.
La mia vita artistica inizia da giovanissimo, fin da bambino come molti di noi è stato affascinato dalla pittura ,disegnavo spesso anche sui muri, abitando in campagna . l’ambiente era la mia tavolozza preferita. Poi nel 1972 a 16 anni iniziai a fotografare i luoghi e le persone, alla domenica correvo in edicola a comperarmi la rivista Epoca, molto seguita e piena di bellissime foto, rimanevo con la bocca aperta.
Poi ho iniziato a conoscere i primi autori, Fontana, Ghirri, Roiter, H.C. Bresson, Migliori, Jodice e tanti altri ancora. Studiando la storia della fotografia , il primo periodo mi ha subito affascinato ( 1830- 1850 ) con il dagherrotipo e la calotipia e qui alberga già l’intervento manuale della pittura sulla fotografia. Che meraviglia! Ho sempre cercato di far capire anche ai miei studenti che le due discipline potevano interagire pur mantenendo proprietà singole. Con il tempo la fotografia si è sviluppata in un modo esponenziale, coprendo un ruolo importante , direi fondamentale nella nostra società. Il mezzo non dovrebbe fermarsi davanti a delle ideologie di mercato o di stile. Il fotografo come l’artista deve essere sismografo del tempo che vive, raccontando con desiderio, autenticità e passione tutto quello che vive nel presente. Cercare di vedere quello che gli altri non vedono e qui la pittura risiede come una mamma che abbraccia l’umanità, il gesto pittorico mi ha fatto capire che l’opera non è mai finita, ma deve dare dei suggerimenti per sguardi più’ lontani e complessi, perché fa pensare anche dopo la realizzazione.
La fotografia non si deve mai fermare dentro ad uno sterile tecnicismo, sarebbe una prigione perché l’opera d’arte è una esigenza continua. Se non si ha questa esigenza , questo stimolo che dimora nella conoscenza e nell’amore ci fermeremo solo ad una stampa perfettamente nitida ed equilibrata nei colori, ben incorniciata, ma non basta per diventare opera piena perché perde la sua anima. La magia risiede proprio lì, si racconta il mondo per raccontare noi stessi. Io amo la fotografia perché prima sono stato magnetizzato dalla pittura.
Progetti futuri?
Ho ripreso il lavoro dopo circa otto mesi, nel frattempo mi sono studiato alcune correnti fotografiche e autori contemporanei. In cantiere diversi progetti, un libro dedicato alla mia città, Verona, un luogo affascinante ricco di storia, poi la preparazione di una mia personale a fine 2021 in una città fuori paese.
Attualmente in stampa “Sulla fotografia e oltre” a cura di Enrico Gusella edito da Silvana Editore. ( saranno pubblicate alcune mie foto professionali di architettura) un testo che rientra in un percorso storico della fotografia. Per fine anno 2 conferenze in relazione al mio lavoro di fotografo in città a Verona.
Biografia
Renato Begnoni
Fotografo-Artista
Renato Begnoni, (1956) , artista veronese, tra i più significativi fotografi italiani, impegnato da diversi anni nella fotografia di ricerca. Ha esposto in Italia e all’estero: Francia, Polonia, Argentina, Canada, USA, Principato di Monaco, Germania, Nuova Zelanda, URSS, Svezia e Repubblica di San Marino.
Nel 1995, è invitato per la prima volta a partecipa alla XLVI Biennale d’arte internazionale di Venezia, “Un secolo di ritratto in Italia 1895 -1995 ”, padiglione Italia, Giardini.
Le sue opere sono pubblicate sulle principali riviste del settore. Il suo lavoro è inserito in quattro testi di storia della fotografia :
Progresso fotografico, I maestri della fotografia in Italia,1900-1990, Dossier, a cura di Giuliana Scimé, Ed.Progresso, aprile 1991 – Milano. Segni di luce, la fotografia contemporanea italiana, a cura di Italo Zannier, testi di Angelo Schwarz, Piero Racanicchi, Roberta Valtorta, Paolo Costantini, Maria Beltramini, Nicola Leone, Giuseppe Montemurro, Laura Gasparini.
Ed.Longo, novembre 1993, Ravenna. Il Fotografo Mestiere d’arte, a cura di Giuliana Scime’, Ed.Il Saggiatore, Arti Grafiche Bertoni, febbraio 2003, Milano .
Il vento folle della fotografia, “ quasi una litania ”, a cura di Italo Zannier, Marsilio, novembre 2013, Venezia.
Alcuni lavori sono conservati al Museo Ca’ Pesaro – Bevilacqua la Masa di Venezia, al Museo Alinari – Firenze, alla Bibliothèque Nationale de France -Parigi, al Fotoforum Museum of Modern Art – San Francisco (USA), Fondazione Casa Tre Oci, Venezia. Nel 2000 espone alla Triennale di Milano , “ il chiaroscuro delle violenze ” .
Nel 2002 riceve il premio nazionale di fotografia “Friuli Venezia Giulia”. Dopo aver esposto in Canada e in Germania nel 2009 partecipa a San Pietroburgo e a Mosca con la mostra fotografica “Italia 1946 – 2006 dalla Ricostruzione al Nuovo Millennio ”, poi a Genova ai Musei Nervi di Villa Grimaldi. Nel 2010 è presente alla Fondazione Bevilacqua la Masa con l’esposizione “il furore delle immagini ” , archivio storico Zannier, Venezia. Apre il 2011 con una mostra in Svezia al Museo Nordiska e alla seconda partecipazione della LIV Biennale d’arte internazionale di Venezia, “Illuminazioni ”, padiglione Italia, Arsenale. Nel 2015, L’Amministrazione comunale di Villafranca di Verona gli dedica la mostra antologica “ La percezione della vita ” .Opere 1985-2015, Casa del Trattato di Pace, palazzo Bottagisio. Nel 2017 NPS NIKON Italia inserisce sulla home page una sua intervista con 22 opere – www.npsitalia.it
Vive e opera a Villafranca di Verona.