Avvalendosi spesso della stampa come medium per esecuzione dell’opera, posso chiederle quale tipologia predilige?
Prediligo la stampa fine art su carta di cotone, Glacier, Ferrania Art Matter Paper o Hot Press Bright.
Sono comunque sempre stata soddisfatta delle stampe che ho realizzato, anche della stampa su Baryta.
Prima l’idea o la fascinazione per il materiale? Ovvero, nasce prima il progetto artistico o questo le viene ispirato dalle tecniche, dalle lavorazioni particolari che l’hanno colpita?
Di solito nasce prima il progetto, l’idea, l’immagine e poi viene il resto, anche se ovviamente una buona stampa e la carta giusta possono assolutamente valorizzarlo e renderlo al meglio. Giocano un ruolo importante nella presentazione di un lavoro.
Ha dei Maestri di riferimento a cui guarda, a cui si sente affine?
Adoro Tim Walker per le sue fotografie oniriche, mi piace molto Helmut Newton, Jeanloup Sieff, Elliott Erwitt e altri ancora, sono una divoratrice d’immagini, cerco di scoprire fotografi nuovi, di fare ricerca, documentarmi su quello che si fa oggi.
Nei suoi scatti non posso fare a meno di intravedere la leggerezza onirica dei dipinti di Chagall e l’aspetto quasi performativo presente nei lavori di Francesca Woodman, una sorta di surrealismo fotografico che trascende le leggi della fisica per invadere gentilmente il regno dei sogni o, quantomeno, della percezione del Sè, quasi la vera identità dei soggetti stesse trapelando all’ esterno, a loro stessa insaputa.
Come si pone di fronte ai soggetti che vuoi ritrarre? Secondo che criterio sceglie i modelli che compariranno in fotografia?
Farsi fotografare non è facile perciò spiego ciò che cerco, per rendere al meglio quello che ho immaginato, ma spessissimo le persone mi sorprendono: abbiamo tutti una storia da raccontare, cose che s’imprimono e che finiscono involontariamente nei visi, nel modo di porsi. E’ sempre una piccola magia, vedere quello che hai pensato mescolarsi al soggetto. E adoro, una volta dato l’input e l’idea principale, lasciare il soggetto libero di stupirmi. Non ho criteri di scelta prestabiliti, basta che le persone m’ispirino storie, che ci sia uno stimolo per immaginare dell’altro, che le veda collocarsi in qualche mia visione. Di sicuro ho una propensione per soggetti femminili, ma questo credo sia legato da una parte alla facilità con cui posso immedesimarmi, dall’altra al fatto che fotograficamente adoro le donne e il loro corpo.
Progetti futuri, entro fine giornata?
Da poco ho deciso di indirizzare tutta la mia energia e il mio tempo solo alla fotografia e questo è già un enorme progetto.

Biografia
Valeria Marmaglio
Fotografo
https://www.flickr.com/photos/valeriamarmaglio/
Valeria Marmaglio, nata a Brescia nel 1983, scopre la passione per la fotografia durante gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e capisce, da subito, che è un mezzo potente, oltre che divertente, per esprimere i propri pensieri e i propri sogni.
Valeria è affascinata dall’individuo e dal corpo, dalla storia che esso nasconde o svela, dall’espressione di quello che è stato o di ciò che potrebbe essere in tutte le sue forme e sfumature; anche se calato in realtà immaginate o, a volte, oniriche.
Adora raccontare nuove realtà ed inventare nuove regole per esprimere al meglio gli stati d’animo che non trovano spazio nel reale. Vive la fotografia in modo liberatorio ma, soprattutto, come un modo di accedere alla bellezza e di esternarla.
I suoi lavori sono stati esposti in diverse rassegne e personali in provincia di Brescia e nel nord Italia.