Ha dei Maestri di riferimento a cui guarda, a cui si sente affine?
No, non direi. Sia come pittore che come fotografo ho studiato i grandi ma ho sempre cercato dentro di me un’ identità che doveva necessariamente essere personale: nella pittura un tratto distinguibile e nella fotografia…Nella fotografia è ancora più difficile. Devi attenerti alla realtà.
Puoi cambiare le sfumature dei colori, o rinunciare al colore, per rappresentare luci ed ombre, ma non basta. Ci vuole molto di più. Penso inconsciamente di avere attinto molto, tutto, da ciò che ho vissuto, da quanto mi circonda.
Sybell Corbet, nel 1891, volle scattare una fotografia della libreria di Combermere Abbey, in Inghilterra, il cui proprietario, Lord Combermere, era passato a miglior vita pochi giorni prima.
Miss Corbet, data la scarsa illuminazione della stanza, decise di optare per una fotografia a lunga esposizione della durata di circa un’ora.
Non si aspettava certamente di immortalare un fantasma, una figura sfocata seduta sulla sedia in pelle di Lord Combermere!
La “fotografia spiritica” godette di un crescente successo dalla metà del 1800, in Europa, terra di un rinnovato interesse verso l’occultismo, e in America, probabilmente in seguito alle tragedie della Guerra Civile.
La stessa vedova del presidente Abramo Lincoln, Mary Todd Lincoln, volle farsi ritrarre in compagnia dello spirito del marito dal sedicente fotografo William Mumier, ex-orafo che venne successivamente smascherato e citato in giudizio per truffa ai danni di persone fragili, afflitte dal lutto.
Sybell Corbet e William Mumier, ciascuno con intenzioni differenti (è infatti nata per caso la fotografia di Miss Corbet dato che il maggiordomo si era seduto a sua insaputa sulla poltrona durante la lunga fase di scatto) hanno creato fotografie evocative, in grado di far coesistere realtà ed immaginazione, di sospendere il tempo tra il visibile e l’invisibile.
So che Lei sta portando avanti da anni un progetto chiamato “Castelli, fantasmi, leggende”, vorrebbe parlarcene?
In primis! Non credo ai fantasmi. Può sembrare strano ma è così.
Il progetto nasce in modo occasionale ma intrigante, a tal punto che svilupparlo non mi è stato affatto difficile. Com’è nato? Presto detto. Su invito di un caro amico, Giuseppe, bibliotecario e raffinato cultore della storia del Castello di Padernello e nel luglio 2019 visito quel maniero. Da un volumetto di poche pagine scritto da Gian Mario Andrico apprendo la leggenda narrata intorno alle vicende di Biancamaria Martinengo. Non vedo nessun fantasma né tantomeno lo fotografo, ma da allora passo da un castello all’altro alla ricerca di storie o leggende. Da Padernello al Castello Federici di Gorzone, a Darfo Boario Terme, poi Soncino e Pandino.
In questi giorni sto esponendo i lavori realizzati nelle sale della Casa del Podestà a Lonato del Garda, su di una “Storia degli Otisi”, invenzione storico-letteraria concepita alla fine del XIX secolo dal conte Teodoro Lechi e dal medico Carlo Tagliaferri. A breve, in luglio, sarà il Castello di Bornato ad ospitare le mie opere. Volendo definire in sintesi il concetto ispiratore del Progetto direi che faccio rivivere all’interno dei castelli coloro che, nella leggenda o nella realtà, vi hanno vissuto.
Il resto è solo tecnica.
Progetti futuri?
A novembre una mostra al MACOF dove presenterò una ricerca inconsueta priva di una narrazione, imperniata su personaggi…
Basterà seguire le mie news iscrivendosi a https://www.castelli-fantasmi-leggende.it/contatti.html
Biografia
Salvatore Attanasio
Artista-Fotografo
www.castelli-fantasmi-leggende.it
info@castelli-fantasmi-leggende.it
Salvatore Attanasio
Salvatore Attanasio, nasce a Monza nel 1945, vive ed opera a Brescia.
Artista poliedrico dai molteplici interessi, si esprime così, come la fantasia gli suggerisce. Ieri grafico, disegnatore, pittore, oggi fotografo. Ma i suoi lavori, quale che sia la tecnica utilizzata, presentano sempre un fattore comune: la ricerca. Una ricerca non fine a sé ma rivolta a stimolare negli altri quella naturale pigrizia mentale che molti, troppi, trovano comodo usare di fronte a “qualcosa da interpretare”.
Da una sua vecchia poesia, “E nascono ponti”, Attanasio sentenzia: … e l’uomo vegeta, guarda ma non vede, pensa e non comprende, vive una vita inutile…”.
In “Castelli, fantasmi, leggende”, Attanasio, ideatore della mostra itinerante, svolge la sua ricerca fotografando castelli e antiche dimore e fa, di coloro che li abitarono, altrettanti attori delle sue sequenze di interni in bianconero.
I personaggi non sono fotografati nella scena ma inseriti in postproduzione negli ambienti in cui hanno vissuto nella realtà o nella leggenda evocando storie, racconti, leggende.
Le fotografie, in grande formato, stampate con tecnica fineart, sono poi esposte in cornici retroilluminate nelle sale dei castelli in ambienti oscurati.
Dopo i castelli di Padernello e Gorzone, le immagini sono state ospitate a Soncino, nel castello visconteo di Pandino, nella Rocca Viscontea di Lonato del Garda, in luglio nel castello di Bornato Franciacorta, in novembre a Brescia nelle sale del Macof all’interno del Palazzo Martinengo Colleoni, per poi approdare nel 2023, in altre dimore storiche delle Provincie di Brescia e Bergamo nell’ambito degli Eventi “Brescia e Bergamo Capitali Italiane della Cultura”.