Avvalendosi spesso della stampa come medium per esecuzione dell’opera, posso chiederle quale tipologia predilige?
Io vengo dalla pittura e dalla scultura, ma dal1996 le nuove tecnologie entrano nel mio lavoro. I files che produco con la digital painting, hanno bisogno di tornare alla pittura attraverso la stampa. Ho usato molti tipi di stampa, su molti supporti, da qualche anno uso la stampa diretta.
Prima l’idea o la fascinazione per il materiale? Ovvero, nasce prima il progetto artistico o questo le viene ispirato dalle tecniche, dalle lavorazioni particolari che l’hanno colpita?
L’ispirazione di un lavoro è circolare: posso partire da un’idea e cercare la tecnica più giusta per darle forma, ma può succede che materiali, tecniche, mi suggeriscano nuove possibilità.
Ha dei Maestri di riferimento a cui guarda, a cui si sente affine?
Ora non ho nessuno in particolare. Nella mia formazione molti amori: l’arte arcaica greca, Piero Della Francesca, Picasso e Duchamp, Fontana…
Ho notato nei sue opere esposte a Miart 2019 con Richard Saultoun Gallery di Londra, che lo sguardo di celebri ritratti femminili della Storia dell’Arte, è sdoppiato, inafferrabile.
L’immagine totale, poi, è anch’essa suddivisa in due aree.
Quella del soggetto e una monocroma e bianca, come se si fosse voluto delimitare un confine tra due livelli di sguardo, che viene così ulteriormente moltiplicato.
Nelle opere paesaggistiche, invece, sono spesso presenti delle specie di dischi, delle nebbie che nascondono porzioni di immagine.
Li ho immediatamente associati a qualcosa che aveva a che fare con l’occhio e il suo cristallino, sporcato da una specie di cataratta che, nell’occhio e dall’occhio, impedisce la totale visione del mondo.
Può descrivermi se possibile le linee guida della sua poetica artistica?
Dal 2008 lavoro sul ciclo di opere dal titolo L’era successiva. Questo ciclo è composto da Nature, Biblioteche, Ritratti.
E’ una riflessione sui grandi cambiamenti che la crisi economica ha messo in atto. Nelle Nature, presenze misteriose rendono ambigua la visione dei paesaggi; nelle Biblioteche presenze gassose cancellano il sapere costudito da secoli.
Metto a protezione di questo delicato passaggio grandi icone della nostra cultura: ritratti femminili come la Dama con ermellino di Leonardo, la Fornarina di Raffaello…a cui raddoppio lo sguardo a segnalare la capacità visionaria delle donne.
Biografia
Mariella Bettineschi
Artista
Mariella Bettineschi è nata a Brescia nel 1948. Dopo il Liceo Artistico, nel 1970, si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara di Bergamo.
L’artista ha sondato, attraverso diverse pratiche e materiali, i possibili rapporti con la realtà, con particolare attenzione alla condizione femminile, attraverso un approccio multidisciplinare: pittura, scultura, fotografia, digital painting.
Dal 1996 la digital painting ha svolto per lei un ruolo cruciale, grazie alle possibilità di manipolazione, paragonabile agli strumenti artistici tradizionali.
Dopo aver partecipato nel 1988 alla XLIII Biennale di Venezia su invito di Achille Bonito Oliva, è scelta da Wenzel Jacob per la mostra Aspekte der Biennale Venedig all’ Art Forum di Munich (Mariella Bettineschi, Sylvie Blocher, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Toshikatsu Endo, Felice Levini, Illja Kabakov, Eliseo Mattiaci, Mimmo Paladino, Maurizio Pellegrin, Susanna Solano, Tom Van Summeren, Keiji Uematsu) e da Hans Gercke per la mostra Blau: Farbe der Ferne, al Kunstverein di Heidelberg (Josef Albers, Mariella Bettineschi, Alighiero e Boetti, Irma Blanck, César, Marc Chagall, Sandro Chia, Tony Cragg, Wim Delvoye, Otto Dix, Jan Fabre, Max Ernst, Gilbert e George, Hans Hartung, Paul Jenkins, Wassily Kandinsky, Anish Kapoor, Paul Klee, Yves Klein, Urs Luthi, Pablo Picasso, Michelangelo Pistoletto, Salvo, Rafael Soto, Cy Twombly, Andy Warhol).
Dal 1987 al 1993 lavora con la Galleria Emilio Mazzoli di Modena. Nel 1989 si trasferisce a Berlino, dove vive fino al 1995. Nel 1990 esce da Electa la sua prima monografia, a cura di Achille Bonito Oliva. Del 1992 è l’installazione Paesaggio in nero a Villa Reale di Monza, a cura di Paolo Biscottini e Giorgio Verzotti.
Nel 1994 è invitata da Amnon Barzel e Päivi Kiiski a partecipare alla European Sculpture City a Turku, in Finlandia (Mariella Bettineschi, Leena Ikonen, Mario Merz, Micha Ulmann), dove installa la scultura Carro celeste davanti al Wäinö Altonen Museum.
Nel 1998 presenta la mostra Rubata al tempo alla Galleria Continua di San Gimignano e nel 1999 La vestizione della sposa al Kunstverein di Heidelberg, a cura di Hans Gercke, Giorgio Verzotti e Gianni Romano.
Del 2002 è l’installazione N.Y.C. Groundzero al Museum of New Art di Detroit e all’Istituto Italiano di Cultura di New York.
Nel 2006, la mostra Voyager, curata da Giacinto Di Pietrantonio, Cristina Rodeschini e Sid Sachs, attraversa gli Stati Uniti, facendo tappa a New York da Dorfman Projects e alla New York University; a Philadelphia alla The University of Arts ; a Los Angeles all’Istituto Italiano di Cultura e al Santa Monica Museum of Art; a Detroit al Museum of New Art. Voyager torna in Italia alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e al Sanpellegrino Space di Milano.
Nel 2013 Corraini Editore pubblica la monografia Mariella Bettineschi, Un arcipelago mobile a cura di Francesca Pasini, con una selezione di opere dal 1980 al 2013. Seguono diverse mostre tra cui: Zoom- fotografia italiana presso la Fondazione Remotti di Camogli (Vanessa Beecroft, Mariella Bettineschi, Luigi Ghirri, Gianni Berengo Gardin, Linda Fregni Nagler, Mimmo Jodice, Olivo Barbieri, Nico Vascellari, Stefano Arienti, Ugo Mulas, Paola di Bello, Rà Di Martino, Cesare Viel, Francesco Jodice, Elizabeth Aro, Marina Ballo Charmet, Andrea Botto, Maria Mulas).
Nel 2016 Giacinto Di Pietrantonio e Cristina Rodeschini la invitano alla mostra Atlante delle immagini e delle forme alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo (Getulio Alviani, Cory Arcangel, Stefano Arienti, Mariella Bettineschi, Luciano Fabro, Ferrario Frères, Invernomuto, Renaud Jerez, Corrado Levi, Ken Okiishi, Adrian Paci, Giulio Paolini, Emilio Prini, Dan Rees, Sarah Sparkes, Josh Tonsfeldt e Remco Torenbosch).
Nel 2017 Alberto Fiz la invita alla mostra Da Duchamp a Cattelan, arte contemporanea al Palatino, a Roma (Marina Abramović, Mario Airò, Mariella Bettineschi, Maurizio Cattelan, Paul McCarthy, Gino De Dominicis, Marcel Duchamp, Anya Gallaccio, Cai Guo -Qiang, Gilbert & George, Joseph Kosuth, Barbara Kruger, Richard Long, Claudia Losi, Allan McCollum, Gianni Pettena, Ugo La Pietra, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Remo Salvadori, Denis Santachiara, Mario Schifano, Mauro Staccioli, Vedovamazzei, Luca Vitone, Sisley Xhafa).
Nel 2017 Giacinto Di Pietrantonio invita Mariella Bettineschi a partecipare alla mostra Raffaello, l’eco del mito alla Gamec di Bergamo (Vanessa Beecroft, Mariella Bettineschi, Christo, Giorgio de Chirico, Luciano Fabro, Pietro Fontana, Omar Galliani, Carlo Maria Mariani, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Pablo Picasso, Pietro Roccasalva, Salvo, Ettore Spalletti, Francesco Vezzoli).
Nel 2018 Richard Saltoun Gallery di Londra la invita ad Artissima, nell’ambito del progetto The Subversive Stitch, a cura di Paola Ugolini (Olga De Amaral, Mariella Bettineschi, Thomas De Falco, Silvia Giambrone, Greta Schodl, Annegret Soltau, Shelagh Wakely) e a Paris Photo (Eleanor Antin, Renate Bertlmann, Mariella Bettineschi, Elisabetta Catalano, Helen Chadwick, Gina Pane, Penny Slinger, Jo Spence, Annegret Soltau, Ulay).
Nel 2019 La Fondazione Volume di Roma le dedica il primo progetto speciale dal titolo Percezioni 1.
Sara Zanin Gallery di Roma dedica lo spazio di Arte Fiera Bologna a Mariella Bettineschi e a Beatrice Pediconi.
Enrico De Pascale apre la stagione di ART UP presso la sede centrale di UBI BANCA, Bergamo, esponendo l’opera L’era successiva (Bartolmeo Veneto,Lucrezia Borgia)
Richard Saltoun Gallery, in occasione di MiArt 2019, inserisce il suo lavoro nel progetto Transformer a cura di Paola Ugolini (Mariella Bettineschi, Jürgen Klauke, Pierre Molinier, Victoria Sin, Ulay).
Patricia Laigneau la invita alla mostra Hommage à Léonard et à la Renaissance al Chateau du Rivau, Loire (Mariella Bettineschi, Mat Collishaw, Jan Fabre, Laurent Grasso, Ange Leccia, Urs Luthi, Panamarenco, Andres Serrano).
Giacinto Di Pietrantonio inserisce il suo lavoro nella mostra Notturno Più, alla LVIII Biennale di Venezia, Palazzo Cesari Marchesi, organizzata da The Pool NYC.
(Mario Airò, Atelier Biagetti, Laura Baldassari, Bertozzi & Casoni, Mariella Bettineschi, Tomaso Binga, Stefano Cerio, Michel Courtemanche, CTRL ZAK, Eteri Chkadua, Jan Fabre, Patrick Jacobs, Ugo La Pietra, Lorenzo Marini, Maria Teresa Meloni, Alessandro Mendini, Aldo Mondino, Francesca Montinaro. Fabio Novembre, Maurizio Orrico, OVO, Paola Pivi, Sarah Revoltella, Jonathan Rider, Andrea Salvatori, Denis Santachiara, Federico Solmi, Giuseppe Stampone, Patrick Tuttofuoco, Vedovamazzei, Alice Visentin).