Che tipologia di stampa predilige?

La carta che solitamente preferisco per la stampa di fotografie nate in digitale è Fine-Art 100% Cotone. Questa tipologia di carta mi permette di ottenere il risultato che cerco nell’editing cromatico, soprattutto nei toni delle ombre e dei neri.

Amo molto scattare ancora in pellicola: in questo caso prediligo carte baritate tipo la “Ilford Galerie Gold Fibre rag Baryta 270gsm”.

 

Prima l’idea o la fascinazione per il materiale?

Sicuramente sempre prima l’idea. Il materiale è una delle componenti che concorrono al raggiungimento di un’opera che nasce nel mio immaginario. Senza il giusto materiale, tuttavia, l’opera rimane incompleta: non credo nel concetto di de-materializzazione.

 

Ha dei Maestri di riferimento a cui guarda, a cui si sente affine?

Il mio maestro è Lorenzo Invernici, talentuoso artista bresciano, che ha evoluto negli ultimi anni la sua espressione artistica nel mondo video, ma è un grandissimo fotografo.

Nel panorama internazionale il mio guru è Joey Lawrence.

 

 

Le sue fotografie di viaggio, dai neri opachi e luci pulviscolari che ne accentuano l’aspetto narrativo,

presentano allo spettatore luoghi e situazioni non convenzionali.

Ci immergono in composizioni ricche e brulicanti di vita, di dettagli che impongono ai nostri occhi un continuo movimento.

Lo stesso movimento che è linfa essenziale per un travel photographer e che può essere inteso non unicamente come lo spostamento fisico di un corpo nello spazio, ma anche (e soprattutto) come un cammino empatico, sporto verso l’anima dell’altro.

Per queste peculiari caratteristiche, crede i suoi scatti possano essere intesi come “ritratti itineranti”?

Le persone rendono magico il Mondo, e nelle persone io cerco vera energia.

Io viaggio sempre con mia moglie, entrambi cerchiamo la “non comfort zone” nel nostro esplorare: sempre low-budget, zaino in spalla, vogliamo spingerci dove le cose superflue, inutili, scompaiono, e rimangono sentimenti ed emozioni vere e primordiali. Energia pura e “cruda”, nel male ma soprattutto nel bene, perché cercano tutti di dirci che il diverso è pericoloso, ma noi abbiamo sempre trovato immensa meraviglia, disponibilità, ospitalità, nel diverso e nello sconosciuto.

Ci siamo resi conto che questo scambio umano è necessario, ancestrale e straordinario, potentissimo. Non si tratta di retorica ma esperienza provata in molte zone del Mondo: dall’India al Vietnam, Cambogia, Marocco, Cuba, Turchia, Indonesia ecc…

Il mio fotografare si posiziona qui: prima viene sempre il contatto personale, e poi lo scatto, che ha senso perché ferma un ricordo nel tempo, lo rende tangibile.

L’editing cromatico, su cui mi concentro molto, vorrebbe aggiungere all’immagine una parte “emozionale”, che ho vissuto personalmente in quel momento.

Riassumendo, mi piace molto e vi ringrazio per la Vostra definizione di “cammino empatico”, mi piacerebbe davvero trasmettere questo nelle mie fotografie.

 

Progetti futuri?

“People Magic the world” è il mio nuovo progetto. Verrà annunciato a breve sul mio sito web e sui miei canali social 🙂

 

Biografia

Luca Zizioli

Fotografo

www.lucazizioli.com

@lucazizioli

www.facebook.com/lucazizioliphotography/

Luca Zizioli

Fotografo freelance, imprenditore, creatore di oggetti. Appassionato alla Vita, curioso viaggiatore, amo le persone e la diversità. Amo la fotografia ritrattistica, per tutto quello che porta allo scambio reciproco, tra fotografo e soggetto. Per tutto quello che c’è prima e c’è dopo. Amo creare, immaginare, produrre oggetti con le mani. Amo il cibo e amo cucinare. Amo collezionare oggetti ben fatti. 

Ho una repulsione per il concetto di “smaterializzazione”, metaverso, universi paralleli digitali. 

Credo che l’artigianato sia una delle strade da riscoprire per salvare il Mondo e l’Umanità.