Che tipologia di stampa prediligi?

La stampa che preferisco in assoluto per quanto riguarda la parte mostre, collezioni e portfolio, con l’avvento del digitale, è la stampa ink jet  fine art  con carta Hahnemuhle.

Per il resto del lavoro un pò tutte le tipologie attuali  in base alle esigenze del cliente o al fruitore finale.

 

Prima l’idea o la fascinazione per il materiale? Ovvero, nasce prima il progetto artistico/fotografico o questo ti viene ispirato dalle tecniche, dalle lavorazioni particolari che ti hanno colpito?

Per la parte artistica è tassativa l’idea come input iniziale.

Il materiale di stampa, da sempre, si adatta per qualità, impatto visivo o misure alla concretizzazione previsualizzata in precedenza dall’artista.

Hai dei Maestri di riferimento a cui guardi, a cui ti senti affine?

Proprio in questi giorni, di pausa forzata da covid-19, ho riscoperto il tempo e la gioia di sfogliare i moltissimi libri di fotografia della mia libreria. Questi sono i miei maestri da sempre.

Come autori di libri citerei >  Will Mac Braide, Jeff Cowen, Herbert List, Mary Ellen Mark.

 

Il suo progetto “Who I am” mi ha fatto pensare a tutto quel bagaglio di immagini che il grande scrittore Bruce Chatwin ci ha lasciato in seguito ai suoi viaggi ai confini del mondo.

Chatwin, il noto autore di “Patagonia” (1977), utilizzava la fotografia come strumento narrativo, al pari della scrittura, scattando attraverso la sua inseparabile Leica che gli era indispensabile per ritrarre visivamente quei luoghi e quelle persone di cui scriveva.

“Who I am” ha forma e struttura di un taccuino da viaggio costruito per immagini, in cui si pongono le basi non per una narrazione scritta, diversamente da Chatwin, ma per una serie di ricordi che saranno condivisi.

Può raccontarmi di più su questo progetto?

“Who I am” è un progetto personale  realizzato nel 2015  in abbinamento al percorso “Around the world” di 7milamiglialontano.

Credo che l’idea forte sia stata quella di realizzare un ritratto al giorno, per 40 gg, contestualizzandolo nel loro ambiente e quindi raccontare, in poche immagini, la storia quasi intima, di ognuno dei soggetti. Soggetti casuali, con incontri casuali.

Per spiegarmi meglio riporto il testo del giornalista Flavio Alagia che mi ha seguito durante la realizzazione del progetto concretizzatosi successivamente in un libro realizzato ad hoc:

“ In ogni sguardo c’è una storia da scoprire, in ogni sorriso raggrinzito il racconto di una giovinezza lontana, una vita di gioie e amarezze cristallizzata in una stretta di mano o in un paio di occhi sospettosi. In ogni incontro c’è un frammento da aggiungere a quel formidabile mosaico che è il mondo su cui ci muoviamo. E il nostro viaggio è questo, una serie di invasioni nella vita di chi ci apre una finestra sulla realtà di cui è parte. Fugaci compagni di viaggio che diventano lo strumento attraverso cui abbracciare il mondo. Con ogni sogno confessato, con ogni dolore condiviso, la distanza tra noi e loro si riduce, si annulla, e viaggiamo gli uni dentro gli altri, tutti esploratori di un’umanità irrisolta. “

Progetti futuri?

Molti, forse troppi!

Il più importante è il progetto H2oPLANET di www.7mml.world di cui sono l’ideatore e il promotore.

Buon viaggio, con la testa e con il cuore… SEMPRE.

 

 

Biografia

Giuliano Radici

Fotografo

www.giulianoradici.com

info@giulianoradici.com

@giuliano_radici_photographer

https://www.facebook.com/ark.art2

Giuliano Radici nasce a Brescia, Italia, nel millenovecentocinquantasette

Fotografo e artista, Radici racconta con la fotografia le sue esperienze, tracciando un fantasioso percorso visivo passando da immagini per la moda, la pubblicità e il reportage con indiscussa forza espressiva.

Diversi porfolio pubblicati su riviste come “Zoom International”, “Gente di Fotografia”, “ Private” e vari redazionali di moda lo hanno fatto conoscere al grande pubblico.

Libri fotografici pubblicati: “Parigi” nel 1997, “A Remya mia figlia Indiana dell’India” nel 1998, “Cambodia” nel 2002, “Che il passo lento dell’elefante ti porti lontano” nel 2005, “Simple Objects” nel 2007, “Pakistan” del gennaio 2008, “Religion” progetto 7MML nel 2009, “Patria e onore” un libro realizzato per la marina mlitare sulla Amerigo Vespucci nel 2011 e “Est, Est , Est” progetto 7MML2.0 del 2012 lo hanno fatto apprezzare dalla critica internazionale.

Sue fotografie fanno parte di varie collezioni pubbliche e  private  tra cui il MAM museo di arte moderna  di Rio de Janeiro e il museo “Fotokunst” in Danimarca.