Che tipologia di stampa predilige?

In realtà non ho una particolare preferenza, la scelta è sempre in funzione alla tipologia del progetto in quanto contribuisce a completare il lavoro.

Generalmente vado dalla carta fotografica opaca Kristal, inserita a sandwich tra un pannello Dibond e plexiglas, oppure scelgo la stampa su Hahnemühle Fine Art.

 

Prima l’idea o la fascinazione per il materiale? Ovvero, nasce prima il progetto artistico/fotografico o questo le viene ispirato dalle tecniche, dalle lavorazioni particolari che l’ hanno colpita?

Il primo passo per giungere alla realizzazione di un’immagine è l’idea.

L’idea è un’essenza primordiale e sostanziale, è il disegno della mente, proviene dal sapere di ciascun individuo. Dopo lo sviluppo del progetto, sicuramente è molto importante essere aggiornati sulle nuove tecniche di stampa in quanto diventano occasione per valorizzare l’immagine e quindi conferire l’adatto impatto visivo.

 

Ha dei Maestri di riferimento a cui guarda, a cui si sente affine?

I Maestri di riferimento spaziano fra pittura, fotografia, filosofia…

Posso accennarne alcuni:  Pontormo, Caravaggio, Francis Bacon, Julia Margaret Cameron, Lawis W. Hine, Irving Penn, Paolo Gioli, mentre per il pensiero da Walter Benjamin a Maurice Merleau Ponty.

Ognuno con la propria personalità ha contribuito e contribuisce ad arricchire le mie conoscenze e diventa motivo di una continua crescita interiore. 

 

 

 

La sua produzione artistica si muove silenziosamente tra l’eleganza stilistica e una viscerale espressività, due poli che, seppur apparentemente opposti, si arricchisco l’un l’altro, dando vita ad una poetica armonica, trascendentale e corporea al tempo stesso.

In “Studio in bronzo” si palesano connessioni con le tre versioni di S.Girolamo (penitente, scrivente e scrivente a Malta) eseguite da Caravaggio nella prima decade del XVII secolo, mentre in “L’essenza del mistero” i volti slavati, rossi ed urlanti si presentano trasfigurati come in ritratto di Francis Bacon.

“Memorie D’o” è una serie astratta in cui macchie di colore oniriche proiettano lo spettatore in una cupa regione dell’anima, quella in cui gli incubi si sedimentano e dalla quale non vediamo l’ora di uscire, attraverso il risveglio.

Mi piacerebbe che ci descrivesse, se possibile, il suo mondo, le sue suggestioni, la genesi del suo fare arte attraverso la fotografia.

La sua domanda è molto difficile e complessa, benché non mi conosca personalmente, è riuscita a cogliere alcuni aspetti caratterizzanti del mio lavoro.

È sempre difficile parlare di se stessi, perché si può cadere nella autoreferenzialità, normalmente questo compito lo lascio al mondo della critica. 

Prima di tutto devo affermare che la fotografia fa parte, in modo molto stretto, della mia vita, ovvero è sempre presente sia dal punto di vista professionale che privato, in sostanza è tutt’uno.

Grazie alla fotografia giungo alla conoscenza di “mondi infiniti” che altrimenti non potrei nemmeno immaginare, in quanto mi scuote, mi coinvolge da sempre .

Il ritratto è  diventato da tempo il mio genere principale, attraverso il quale viene riconosciuta la mia firma.

Gli aspetti psicologi e sociologici dell’uomo hanno sempre catturato il mio interesse. Mi allontano da una possibile descrizione tradizionale del mondo, ma tendo ad avere un approccio che, nella sua indagine, viene prima dell’atto fotografico. Tendo a scarnificare tutto quanto considero necessario da cogliere, attraverso la ricerca cerco di entrare appieno nel senso di ciò che ho pensato di rappresentare.

La parola, il pensiero, si rivelano con le immagini. Mi oriento per sostenere un dialogo, per lasciare una traccia, un dettaglio mancante, come motivo per creare una relazione con chi vede e guarda i progetti affrontati.

 

 

 

Progetti futuri?

Al momento, sto terminando due nuovi progetti: uno legato al lockdown e l’altro per una prossima mostra a Milano.

Il mio moleskine è sempre ricco di nuovi progetti che si dividono tra quelli richiesti e di mia ideazione.

Biografia

Giovanna Magri

Fotografo/Artista

www.giovannamagri.com

info@giovannamagri.it

Giovanna Magri

Giovanna Magri lavora in Italia e in Francia, occupa una posizione di rilievo nel mondo della fotografia nazionale ed internazionale. Affermata  fotografa pubblicitaria, specializzata nello still-life, nel portrait, nel food e nell’architettura.

Ha tenuto conferenze presso differenti realtà culturali, fra le quali: lo IED Istituto Europeo di Design a Torino, allo IFF Istituto Italiano di Fotografia a Milano, al Consolato Svizzera a Milano, ha collaborato con il Mart  Museo di Arte Contemporanea di Rovereto.

Docente  e coordinatrice del dipartimento di fotografia della Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, sviluppa e realizza importanti progetti per la Casa Circondariale di Montorio a Verona. Studia e mette in opera  nuovi Workshops di fotografia attraverso un singolare metodo di approccio al mondo dell’immagine.

Collabora con la rivista d’arte “ La Tenda Rossa ” edizione Campanotto distribuita da Feltrinelli.

Come autrice e ricercatrice studia la storia della fotografia e il linguaggio dei grandi maestri; in particolare da anni  approfondisce   la ricerca del ritratto-autoritratto nei  suoi molteplici significati di carattere sociale, antropologico e filosofico. Ha portato a termine numerosi progetti fra i quali: Metamorfosi, Ground, Action Food, Hot, Change, New York People, Red, No Colour, Bright end Spiritual, Mémoire d’ O, Strenght-Frailty, Work and Prayer, La presenza dell’anima , Rinascimento d’Acciaio, Dark Lady, Fall and Rebirth, Walking my Restless…

I suoi lavori sono stati esposti  negli Stati Uniti, in Argentina  e  in Europa, in gallerie  private  e istituzioni pubbliche, fiere e festival,  tra cui l’ultimo alla Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Chicago. 

Ha riscosso successo nel mondo della critica e ha  ottenuto pubblicazioni su prestigiose riviste internazionali.

Le sue fotografie fanno parte di collezioni private  e istituzioni pubbliche nazionali ed internazionali, fra le quali: la collezione di Claude Avril, socio onorario del Guggenheim Museum di New York, del collezionista Philippe De Tristan a Bordeaux, Museo Tadini di Bergamo, Museo Valentin di Monaco, la Fundacion Museo del Parque, Salta, Argentina …