Prima l’idea o la fascinazione per il materiale? Ovvero, nasce prima il progetto artistico/fotografico o questo ti viene ispirato da delle tecniche, delle lavorazioni particolari che ti hanno colpito?
Sono un artista prestato alla fotografia, o, come mi capita di definirmi, sono uno scultore di idee. Prima do forma e contenuto ai concetti, poi penso ai supporti su cui imprimerli.
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Hai dei Maestri di riferimento a cui guardi, a cui ti senti affine?
Siamo tutti figli – spesso illegittimi per non dire indegni – di Duchamp.
«Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni. Hill House, che sana non era, si ergeva contro le sue colline, chiusa intorno al buio (…) il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola.»
(Shirley Jackson, L’incubo di Hill House, 1959)
Non appena ho visto le tue Lux-Art, ancora calde di stampa nei nostri laboratori, mi è risuonato in testa l’incipit del celebre romanzo gotico “The haunting of Hill House” della scrittrice statunitense Shirley Jackson.
Le tue stampe ritraggono infatti delle anime erranti, sculture solitarie che si ergono su di un piedistallo marmoreo e posizionate in numerose location: nei giardini di ville, davanti a moli, nel piazzale dinanzi al museo del Louvre, in città diroccate, a Park Avenue (N.Y.) e altri luoghi ancora, sparsi per il mondo.
Mi chiedo come sia possibile e poi, osservando meglio, mi rendo conto che il basamento in marmo non è che un cubo di legno dipinto e le statue sono dei fazzoletti in carta, stropicciati e un po’ sgualciti.
Eppure sembravano opere così vere, reali, tanto da essere state fotografate.
In effetti perché non dovrebbero esserlo? Solo perché qualcosa non è ciò che ci aspettiamo che sia, non vuol dire che non esista, sia esistita, o esisterà, da qualche parte.
“La Natura ama nascondersi”, diceva Eraclito, sottolineando come la Verità (risiedente nella Natura stessa) sia difficile da interpretare.
Si nasconde sotto un velo, di Iside, di Maya, lo stesso che copre il capo della famosa scultura Settecentesca di Antonio Corradini, intitolata “La Pudicizia o La Verità velata” (Cappella Sansevero, Napoli) e che compone e dà vita alle tue “sculture effimere”.
Forse il concetto stesso di Esistenza è sopravvalutato, caricato di troppe aspettative e sagomato secondo criteri troppo stringenti, primo fra tutti l’oggettività, non trovi?
Nasciamo vasti e spersi. Facciamo esperienza del mondo e delle cose, che ci insegnano a nominare. Cresciamo strutturandoci in un sapere sempre più affilato e univoco. Mi capita di percepire sempre più che non è così; che siamo spesso ciechi o ottusi o, semplicemente, impossibilitati ad avere una visione “cubista” delle cose. Dal canto mio, so di non sapere.
E, a modo mio, non posso non esprimerlo.
Progetti futuri?
Vuelvo al sur como se vuelve siempre al amor, cantava Astor Piazzola. Io sto tornando alla parola, che – ormai più di 20 anni fa – molto usai e manipolai per scrivere libri, testi teatrali, articoli. Ora sto tornando da lei, la parola, ma in ambito “visivo”. Per distruggerla. Una deflagrazione. Una nuova rinascita.
Biografia
Fabio Bix
Artista
Fabio Bix
All’inizio era il verbo; poi venne l’arte visiva.
Tramite il gioco e l’ironia accedo ed accendo nuove visioni e prospettive del reale. Uso l’arte come grimaldello per scardinare “il finito” – il già definito – in favore di altre possibilità di sguardo e percezione. Dapprima ho usato la parola (narrativa e teatro). Poi, nelle scarpe, ho scoperto dei volti; con le carte da poker ho scolpito il vento; con la pastasciutta ho cucinato i disegni che a matita non saprei fare; e, anziché cercare forme nelle nuvole, ho fotografato l’universo negli scarti dei marciapiedi. A prescindere che usi la parola, le scarpe, la pasta o la fotografia, adotto uno sguardo obliquo intriso di spirito ludico e leggerezza apparente. Ultimamente scolpisco statue monumentali giocando con le proporzioni e con dei fazzoletti di carta – il progetto Omnia Alia Sunt. Il mio obiettivo è diventare il più grande scultore del mondo e di tutti i tempi. Per fortuna è un obiettivo alla mia portata.
Fabio Bix
B’IO in breve
Scelsi di nascere nel 69: mi pareva un numero abbastanza evocativo. Nacqui vivo e lavoro a Brescia, ma ho viaggiato parecchio (non solo con la mente). Sono lento. Molto. Ci ho messo 30 anni a diventare bambino. Quindi ho iniziato a esprimermi “tardi”: verso i 30 il primo libro.
Verso i 40 l’arte visiva.
Ho esposto in gallerie e musei.
Personali
2022
Ri_torsioni barocche – a cura di Mariaimma Gozzi – Palazzo Chigi Ariccia (Rm)
2021
L’illusione e il tempo – a cura di Chiara Sticca – Museo della Numistatica – Catanzaro
Rodin e Claudel Sans Felix – a cura di Serena Uberti – Fondazione Cominelli e Comune di S. felice del Benaco (Bs)
2020
OAS/01 # Brescia – Macof – Centro della Fotografia Italiana – Brescia
2019
Anteprima nazionale del progetto Omnia Alia Sunt – a cura di Chiara Sticca – Museo MACRO – Roma
2016
c’Arte – Ex Chiesa S. Zanino – Vicolo S. Zanino, Bs
2015
REFRESH/ © Arte da gioco – Satura Gallery – Genova
2014
Voloaraso – Galleria Galgarte, Bergamo
2013
Voloaraso – Museo Diocesano, Brescia
2012
Pasta-asciutta – Galleria dell’Ombra, Brescia
Collettive
2021
Bellissima – 20 fotografi travolti da un insolito splendore – MoCa (BS)
2020
Gesto Zero – Istantanee 2020 – Museo S. Giulia – Brescia – a cura di Ilaria Bignotti, Matteo Galbiati, Giorgio Fasol, ACMe Art Lab
Ri-Photo – Rivarolo Canavese – Torino
2018
Premio Arte – Palazzo reale (MI)
2017
Ginko Art Award 2016 – Spazio Ginko – Roma
2016
REARTUP – Novazzano – Svizzera
2011
Young artists from Brescia – Marchina Arte contemporanea – Brescia
2010
da un’idea di Fabio Bix: Intemporanea – dialoghi tra passato e presente – a cura di Ilaria Bignotti – Museo di Santa Giulia – Brescia
2008
New art, new pop III – a cura di Igor Zanti. Galleria dell’Ombra, Brescia
Pietra & Co. – Public Art – L’amore è…, installazione – parco Maria Callas – Sirmione (Bs)
Automobile-autonobile – a cura di Ilaria Bignotti – Colossi arte contemporanea, Brescia
2007
Collettiva presso Marchina Arte Contemporanea, Brescia
Pubblicazioni
2018 VOLOARASO- il mondo nei marciapiedi della città
2009 Mr Mistèr le commissèr/ più che un giallo un arcobaleno! – libro d’artista in cui l’arte ride di sé.
2004 Swing inVersi – Ediz Lampi di Stampa – antologia di 150 liriche dedicate al jazz.
2004 Bixerìsmi – Edizioni Clandestine
2002 Vietato parlare al conducente – Edizioni Clandestine
Teatro e Performance
2009 La versione delle lacrime- performance a 3 voci e diversi sguardi – Villa Mazzotti – Chiari – Bs
2007 La quiete- flusso di coscienza in contrabbasso e voce manipolati – spettacolo replicato in più occasioni.
2005 – 2007 tratti dai racconti di viaggio Fagioli, gli spettacoli:
– I maiali sanno nuotare
– Favelas – lettura-concerto
– Fagioli – reading
2004 Luigi e… – riduz. teatrale del libro Vietato parlare al conducente
Premi
2021 – Arte Laguna – the artist in the spotlight
2018 – Finalista premio Arte Mondadori – Palazzo Reale Milano – dal 16 al 21 Ottobre
Finalista alla call Ludocrazy, non impazzire per il gioco – Paratissima Torino – dal 31 Ottobre al 4 Novembre
2013 – ODB festival, Let it Flow –cortometraggi in concorso – Premio giuria d’eccellenza a FAME, di Fabio Bix e Mozukin