Che tipologia di stampa predilige?
Solitamente la stampa su alluminio Chromaluxe (Luxart) e la stampa fine art su carta Hahnemühle Photo Rag ultra smooth montata su dibond, successivamente ricoperta da plexiglass, ma vorrei approfondire anche la stampa su legno e su tessuto.
Prima l’idea o la fascinazione per il materiale? Ovvero, nasce prima il progetto artistico/fotografico o questo le viene ispirato dalle tecniche, dalle lavorazioni particolari che l’ hanno colpita?
Per quanto mi riguarda nasce sempre prima il progetto artistico/fotografico e l’immagine digitale destinata a vivere nell’etere, solo a lavoro ultimato inizio a pensare ai supporti su cui potrei stampare.
Ha dei Maestri di riferimento a cui guarda, a cui si sente affine?
Artisti di diverse epoche storiche che mi hanno colpito in diversi periodi della mia vita sono stati Guercino, Bosch, Monet, Van Gogh, Hokusai, Balla, Boccioni, De Chirico, Dalì, Joseph Stella, Klee, Kandinskij, Jean Dubuffet, Peter Doig, Chio Aoshima; citerei anche illustratori non meno importanti come Roger Dean, Fred Gambino, Syd Mead oltre a registi e designer come Katsuhiro Otomo e Shoji Kawamori; film di animazione come Akira, Ghost in the shell, e classici come 2001 Odissea nello spazio e Metropolis tra gli altri sono parte della mia formazione visiva, che comprende anche i videogiochi (in particolare le grafiche di copertine della Psygnosis) per Amiga di inizio anni 90 e i graffiti writing in “wild style” che si potevano vedere spesso sui muri attorno a parchi e campi da basket più o meno in periferia. Le influenze visive (amplificate ulteriormente con il web) sono davvero tante e non sempre agiscono in modo conscio e razionale.
Visivamente le sue immagini mi hanno immediatamente portato alla memoria i magnifici disegni dei più grandi illustratori della serie fantascientifica “Urania”, come Karel Thole, Kurt Caesar e il duo Festino e Chichoni, ma hanno anche delle connessioni con le rappresentazioni grafiche degli elementi chimici e dei loro legami, oltre che con le riprese al microscopio effettuate nel campo delle Bio-Tecnologie.
L’osservatore viene infatti catapultato in non-luoghi futuristici che straniano e attraggono allo stesso tempo, ponendolo dinanzi ad ascetiche rivelazioni psichiche dell’Universo, le cui luci e galassie si fondono con fitti sistemi di tessuti neuronali.
Citando Jung ne “L’uomo e i suoi simboli”: “I più profondi strati della psiche perdono il loro carattere di unicità individuale quanto più affondano nell’oscurità psichica. <…>, cioè quando essi si approssimano ai sistemi funzionali e autonomi, assumono un carattere sempre più collettivo, finché si universalizzano e si esauriscono nella materialità corporea, cioè in sostanze chimiche. Il carbonio del corpo è semplicemente carbonio. Perciò, la psiche è semplicemente mondo”.
Ritiene possibile che psicologia, genetica e robotica possano dare il via a una nuova mitopoietica diventando mezzi per consentire all’umanità di rielaborare e magari superare il concetto di archetipi collettivi, creandone di nuovi?
Karel Thole e le sue immagini surrealiste (e altre copertine di libri Urania di cui sono anche collezionista) sono certamente una fonte di ispirazione, del surrealismo mi ha sempre affascinato la libera associazione onirica delle immagini derivate dall’inconscio interpretabili in diversi modi, le rivelazioni psichiche dell’universo per Jung possono essere archetipi traducibili in forme e simboli derivati proprio dall’inconscio che ho voluto rappresentare con tessuti neuronali per evidenziare come esso sia sempre più condizionato dall’avanzamento della tecnologia.
Credo che Jung con il concetto di sincronicità abbia superato la materialità corporea e la chimica in quanto ha intravisto energie sovrastanti che collegano ogni fenomeno naturale all’altro, una sovrastruttura dimensionale intelligente già notata anche da Platone che permette alla psiche di unirsi alla materia ed è l’elemento che dimostra come l’universo, composto di questa dualità, è strutturato per la vita e la consapevolezza.
Il progresso tecnologico sicuramente potrà permettere una nuova mitopoietica fondata su esperienze che l’uomo ancora non conosce se non a livello teorico, i computer quantici basati sul concetto di entanglement quantistico (due particelle inizialmente interagenti possono risultare legate anche a grande distanza tra loro e subire le stesse modifiche, la cosiddetta “azione fantasma a distanza”, una sorta di sincronicità quantistica per cui la proprietà di una particella risulta capace di influenzare istantaneamente il corrispondente valore di un’altra particella situata a distanza remota e sembra indicare una non separazione/unità di tutte le particelle dell’universo) e il progressivo sviluppo dell’intelligenza artificiale reso possibile dagli stessi computer quantistici uniti a genetica e nanotecnologie potrebbero trasformare completamente anche l’uomo, il suo cervello e le sue percezioni, modificando di conseguenza l’inconscio collettivo e i relativi archetipi che spesso si rivelano attraverso immagini simboliche.
Probabilmente si arriverà a un punto in cui la fisiologia del cervello biotecnologico e la psicologia dell’inconscio si uniranno, e la natura anche se modificata potrà riflettersi completamente nella psiche eliminando qualsiasi disturbo nervoso.
Progetti futuri?
Continuare la serie Synchronicity che ho portato all’Ex Studio di Piero Manzoni a Milano, approfondire la grafica 3D e proseguire l’attività espositiva.
Biografia
Enrico Pezzoli
Fotografo/Artista
Enrico Pezzoli
Enrico Pezzoli nasce a Bologna, inizia a lavorare nel 2000 a 20 anni presso lo studio di architettura e design Iosa Ghini di Bologna come grafico e web designer e dal 2004 lavora come freelance presso altri studi di Bologna e Milano. Ha lavorato tra gli altri per marchi come Ferrari, Maserati, Cassina, Bonaldo, Moroso, Roche Bobois, Nike, Diesel, Armani, Borbonese, Marni, San Pellegrino, Enel, Panini, Opel, Mini, Mitsubishi.
Group exhibitions
– ”Il respiro degli alberi”, Associazione AOSS Palmariggi (Lecce Italy), curated by Carlo Franza 2017
– ”Splash! Un tuffo nell’Eros” Palazzo Chigi Albani, Soriano nel Cimino (Viterbo Italy) curated by Giorgio Di Genova 2019
– Palazzo Rospigliosi (Zagarolo Roma), Rospigliosi art prize finalist 2019
– ”Visuali Italiane” curated by Fondo Malerba per la Fotografia, Roonee 247 gallery Tokyo Japan 2019
– Museo MIIT Torino Italy, Lynx prize 2019
– Lokarjeva Gallery, Ajdovšcina Slovenia, Lynx prize 2019
– ”Miradas Compartidas”, Centro Hispanoamericano di Cultura, L’Avana Cuba 2019
– ”TECNOPROFEZIE. Le anticipazioni tecnologiche della Fantascienza”, museo MUFANT Torino Italy 2019
Solo exhibitions
– ”Fare epoca. Racconti del quotidiano”, Plus Florence Firenze, curated by Carlo Franza 2018
– “Archetipi dell’immaginario”, Ex Studio di Piero Manzoni Milano, curated by Carlo Franza 2021